martedì 26 febbraio 2013

Il gruppo rock

Il rock è energiavitalitàritmo e non può fare a meno del sostegno percussivo della batteria. Meno appariscente della chitarra, ma insostituibile, è il basso elettrico che nel gruppo rock ricopre un ruolo ritmico e armonico.
Due chitarre, un basso e una batteria, il tutto al servizio di una buona canzone e di un ritmo indiavolato.
Tanto basta per far saltare sulle sedie i Teenagers.
Molti importanti compositori rock sono anche chitarristi: da Chuck Berry a Franz Zappa, da Jimi Hendrix a Eric Clapton a Prince per citarne alcuni.
D'altra parte la chitarra è, assieme alla voce l'elemento più caratterizzante del sound rock.
 

Tipi di chitarre

La chitarra elettrica

La chitarra elettrica è nata dalla necessità di ottenere un suono più potente di quello della chitarra acustica.
Dai primi modelli degli anni Venti essa si è presto trasformata fino alle moderne Solid Body (a “corpo solido”, cioè senza cassa acustica).
Protagonista tecnologico di queste trasformazioni è il pick-up, il microfono magnetico che trasforma le vibrazioni delle corde in impulsi elettrici; questi poi vengono potenziati dall’amplificatore e trasformati in suono dai mastodontici altoparlanti: scenografia irrinunciabile di ogni concerto rock.
Fra le chitarre elettriche; quelle che hanno mantenuto la cassa acustica hanno un timbro più caldo e ricco e per questo suono di solito preferite dai jazzisti; le Solid Body invece favoriscono un più corretto funzionamento dei microfoni e l’utilizzo di numerosi accessori in grado di manipolare il suono (distorsori, wha wha, chorus….ecc) che fanno la gioia dei chitarristi rock.

La chitarra jazz suonata da Steve vai

Chitarra Jazz è un termine con il quale ci si riferisce all'uso della chitarra nel jazz e nel jazz fusion. Il termine può riferirsi ad un tipo di chitarra o ad una varietà di tecniche e stili esecutivi (ad esempio accordi, strutture melodiche e tecniche d'improvvisazione) usate dai chitarristi jazz.
La chitarra ha una lunga storia nella musica jazz, sia come strumento di accompagnamento sia come solista.
Nelle formazioni jazz degli anni '20 il banjo era lo strumento ritmico a corde più usato; ancora nei primi anni '30 orchestre sofisticate come quella di Duke Ellington usavano il banjo. Negli anni '30 la chitarra comincia ad essere usata nelle formazioni jazzistiche come accompagnamento armonico, mentre negli anni '40 compaiono i primi solisti, tra cui  Charlie Christian,  pioniere tra l'altro dell'uso della chitarra elettrica.


CITATO DA INTERNET

Il basso elettrico
Si tratta della versione elettrificata della chitarra basso, che come strumento acustico non è molto diffuso.
Generalmente ha quattro corde che vengono pizzicate con le dita o col plettro, tuttavia esistono modelli a cinque o sei corde e strumenti fretless, cioè senza tasti lungo il manico, che producono sonorità più simili al contrabbasso.
Il basso elettrico eredita dal contrabbasso le funzioni di accompagnamento ritmico e armonico e non di rado raddoppia i riffs della chitarra, cioè quegli spunti melodico-ritmici caratteristici del rock.
La batteria
 Essa è generalmente composta da: un tamburo rullante, una grancassa azionata da un pedale, una coppia di tamburi (tom tom) intonati diversamente, un paio di piatti di ottone sospesi (cymbal) e una coppia di piatti sovrapposti azionati da un secondo pedale (hi-hat).
Componente essenziale di ogni orchestra jazz leggera e di ogni complesso rock, la batteria ha il compito di fornire la base ritmica, anche se a volte, nel jazz e nel rock, si lancia in irrefrenabili assoli.
Per variare le sonorità dello strumento, il batterista utilizza diversi battenti: oltre alle tradizioni bacchette de legno usa battenti con la punta di feltro o le cosiddette spazzole, speciali bacchette che determinano con fili d’acciaio e che vengono battute o strisciate ritmicamente sulle pelli dei tamburi e sui piatti

Tastiere-Sintetizzatori

Le tastiere sono utilizzate sempre più frequentemente nell’organico dei gruppi rock, anche di quelli più legati al suono metallico delle chitarre. 
A volte ad assumere un ruolo rilevante è il pianoforte (acustico o elettrico), più spesso sono le tastiere elettroniche ad arricchire le sonorità del rock.
Ideato negli anni Sessanta dall’americano R.A. Moog, il sintetizzatore è un vero e proprio studio elettronico portabile in grado di eseguire direttamente suoni elettronici anziché elaborarli in studio.  La generazione sonora avviene mediante circuiti elettronici.  Con questa macchina elettronica si può ottenere una grande varietà di rumori ed effetti particolari e riprodurre in modo molto realistico timbri di altri strumenti. Ogni evento sonoro può essere infatti controllato e variato in tutti i suoi parametri. 
A un sintetizzatore può essere poi collegata una tastiera con funzioni di controllo e in questa forma lo ritroviamo nelle moderne tastiere elettroniche, dai modelli giocattolo a quelli professionali.