mercoledì 6 giugno 2012

TROVATORI E TROVIERI

  All'inizio del XII secolo in Europa si inizia a respirare un'aria nuova. La vita nei castelli lentamente si ingentilisce e i signori cominciano a dedicarsi anche ad attività di pace e di cultura. a partire dalla Francia si sviluppa la poesia cortese che conferisce grande risalto alla figura  della nobildonna, facendone l'oggetto di devozione, di ammirazione e di amore da parte dei trovatori (nella Francia del sud) e dei trovieri (nella Francia del nord).
Questi singolari personaggi sono per lo più nobili che amano dilettarsi nelle lettere e nella musica, componendo versi e a volte, anche la melodia sulla quale cantarli.
I testi di queste poesie-canzoni parlano in genere dell'amore, della natura o celebrano imprese cavalleresche e stando alle illustrazioni dell'epoca, il trovatore li canta da solo, talvolta accompagnato da un menestrello che suona la viella.
Protagonisti
   Una biografia di Bernart che un tempo godette di grande credito è quella composta da Ugo o Uc de Saint Circ, trovatore della prima metà del XIII sec. che dichiarava di avere attinto a fonti degne di fede. Solo in seguito gli studiosi hanno dimostrato che era fondata su elementi immaginari. A questa biografia credeva anche il Carducci che divideva la vita di Bernart in tre fasi: la fase felice di amore per una viscontessa (interrotta dalla scoperta del visconte), l'amore per Eleonora d'Aquitania, un terzo periodo tolosano alla corte di Raimondo IV dove ebbe nuovi amori.
Era probabilmente – sempre secondo quanto riferisce Uc de Saint Circ – il figlio di un fornaio e uomo d'arme nel palazzo (Château de Ventadour) dei duchi di Ventadorn nel dipartimento francese del Corrèze, anche se alcuni lo identificano con il Bernard abate di Tulle, suo contemporaneo, membro della dinastia dei duchi di Ventadorn (la confusione è data anche dalla frequenza con cui il nome Bernard veniva assegnato soprattutto all'interno della famiglia governante).
Una lettura più sottile delle sue vidas e della Satira di Peire d'Alvernhe che le ha ispirate, lascia trasparire che egli non fosse di origini così modeste, ma forse il bastardo del grande signore Ebolo II di Ventadorn o addirittura dello stesso Guglielmo IX d'Aquitania. William Padden lo assimila a un certo Bernard, membro della casata dei Ventadorn, che morì come abbate di Saint-Martin de Tulle. Qualunque siano le sue origini, sembra (secondo i riferimenti attinti dalla sua poesia Lo temps vai e ven e vire) che egli a un certo punto fosse diventato discepolo del suo signore, il visconte Ebolo II Lo Cantador che lo istruisce nell'arte della composizione lirica cosiddetta deltrobar. Avrebbe composto le sue prime canzoni per una certa Margherita di Turenna, la donna del figlio di tale signore, cosa questa che gli valse l'espulsione da Ventadorn.
Come si evince soprattutto dai testi delle sue composizioni, Bernart lo si trova a Montluçon e Tolosa, e infine in Inghilterra al seguito della corte di Eleonora d'Aquitania, divenuta sposa del re Enrico II Plantageneto[1]. In seguito passa al servizio di Raimondo V di Tolosaper terminare, secondo quanto si legge nella sua vida, il resto della sua vita nell'abbazia di Dalon.

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